1950 (29 maggio) - ANNO SANTO 

Francobollo disegnato da C.Mezzana emesso in due valori (da 20 L. violetto vivo e da 55 L. azzurro vivo) con una tiratura di 6.113.169 esemplari per il 20 L. e 4.013.000 per il 55 L.

Venne utilizzato per le affrancature fino al 31/12/1950 (gg.217 dall'emissione).

Nel soggetto, unico per i due valori, sono raffigurate chiese e santuari d'Italia, tra cui il Duomo d'Orvieto.

Il Giubileo rappresenta senza dubbio per il cristiano l'esperienza della sua pratica religiosa più esaltante e più ricca di formidabili segni. L'Anno Santo rappresenta da sempre l'annuncio e il richiamo alla legge e quindi la straordinaria occasione di remissione dei propri peccati, il tutto riconducibile all'immagine di un appassionato viaggio ricco di indulgenze.
Le radici di questo complesso rituale vanno ricercate nell'antica usanza ebraica del giubileo. Il primo Anno Santo venne celebrato nel sec. XIV, indotto da un moto spontaneo e popolare, sulla scia delle correnti penitenziali che pullularono soprattutto in Italia a partire dal 1260. Bonifacio VIII il 22 novembre 1300 dispose, con un apposita bolla, che chiunque, dopo essersi pentito e aver confessato i propri peccati, avesse fatto visita alla Basilica dell'apostolo Pietro, avrebbe ottenuto la totale remissione delle pene del purgatorio. Egli stabilì inoltre che tale evento si celebrasse ogni 100 anni. Successivamente Paolo II (1464-71) ridusse tale periodo a 25 anni. In particolari circostanze, il Papa può indire un Anno Santo straordinario, come fece Pio XI (per celebrare i 1900 anni della morte e risurrezione di Cristo).