1999 () TERNI - Cascata delle Marmore
Inserita
stupendamente in uno scenario naturale di incomparabile bellezza, la
Cascata
delle Marmore
(7 Km. da Terni, lungo la SS. Valnerina) è un'opera artificiale
dovuta ai Romani. Nel 290 a.C. il console Curio Dentato ordinò lo scavo di un
canale (Cavo Curiano) per far defluire le acque stagnanti del fiume Velino nella
valle reatina, convogliandole fino alla rupe di Marmore, da dove le fece
precipitare nel sottostante alveo del fiume Nera, con un salto complessivo di
165 metri.
Al tempo l'opera fu celebrata come un grande evento e contribuì certamente a
rafforzare il prestigio di Roma fra le popolazioni umbre da poco conquistate. Ma
la fantasia popolare preferì immaginarne un'origine mitologica: si narra,
infatti, che la ninfa Nera si fosse innamorata di un pastore, Velino, ma Giunone
per punirla la trasformò in un fiume, la Nera. Velino disperato si gettò dalla
rupe di Marmore per ricongiungersi all'amata: quel salto mortale sarebbe
continuato per l'eternità.
In ogni epoca la bellezza della Cascata ha ispirato poeti e artisti: numerose
riproduzioni di pittori italiani e stranieri; Virgilio sembra si riferisse alla
Cascata quando cita nell'Eneide, VII libro, una valle d'oscure selve e tra le
selve un fiume che per gran sassi rumereggia e cade. Anche G. Byron nel suo
Childe Harolds Pilgrimage cantò la Cascata descrivendola come uno degli
spettacoli più avvincenti osservati nel corso dei suoi innumerevoli viaggi.
Da circa 50 anni le acque della Cascata sono utilizzate per alimentare centrali
idroelettriche; la ricchezza di acqua di tutta la zona è all'origine dello
sviluppo industriale della Conca Ternana con il sorgere di industrie
siderurgiche, elettrochimiche ed elettriche.